Il programma formativo del Dottorato in Beni Culturali, Formazione e Territorio prevede, oltre all’attività di ricerca, una serie di attività didattiche che i dottorandi sono tenuti a seguire e/o possono svolgere. Si tratta, nel complesso, di 180 CFU così distribuiti:
– 145 CFU sono riservati al lavoro di ricerca funzionale all’elaborazione della tesi (100 CFU) e ad altre iniziative scientifiche e didattiche (45 CFU) approvate dal tutor e distribuite nel corso dei tre anni di corso: relatore o uditore a convegni e seminari esterni al Dottorato; attività di tutorato agli studenti iscritti ai corsi di laurea e di laurea magistrale afferenti al Dipartimento del Dottorato, nonché attività di didattica integrativa per gli insegnamenti di cui sono titolari i docenti membri del curriculum di riferimento; ulteriori esperienze di ricerca in Italia e all’estero.
– 35 CFU (comprendenti didattica frontale e studio personale ad essa connesso) sono riservati alla partecipazione alle iniziative didattiche organizzate dal curriculum di appartenenza, che sono suddivise in “seminari”, “convegni” e “insegnamenti ad hoc”, per questi ultimi è prevista una verifica finale.
Le attività formative dovranno essere riportate di anno in anno, a cura dei dottorandi, in un apposito registro personale, la cui vidimazione è demandata ai rispettivi tutores o ad altri membri del curriculum di appartenenza da essi delegati.
Il programma formativo si articola, nei tre anni del corso, nel seguente modo:
Primo anno
Il dottorando è tenuto a raggiungere 25 CFU (comprendenti didattica frontale e studio personale ad essa connesso) attraverso la frequenza delle attività didattiche proposte ogni anno accademico dal curriculum di appartenenza (seminari, convegni e insegnamenti ad hoc, con un massimo di assenze del 20%). Entro il primo anno di corso ciascun dottorando dovrà inoltre procedere alla completa definizione del progetto di ricerca ed iniziare il lavoro di ricerca funzionale alla elaborazione della tesi.
Secondo anno
Il dottorando è tenuto a raggiungere 10 CFU (comprendenti didattica frontale e studio personale ad essa connesso), selezionando, tra le attività didattiche proposte ogni anno accademico dal curriculum di appartenenza (seminari, convegni e insegnamenti ad hoc), quelle di suo interesse. Entro il secondo anno di corso il dottorando dovrà aver raggiunto i principali obbiettivi della sua ricerca e aver completato almeno un capitolo della tesi.
Terzo anno
La partecipazione alle attività didattiche organizzate dal curriculum di appartenenza non è obbligatoria (ma comunque vivamente consigliata), considerato che nel corso dell’ultimo anno di corso il dottorando dovrà dedicarsi quasi esclusivamente al perfezionamento del lavoro di ricerca e alla stesura della tesi, fatta eccezione per la partecipazione ad altre iniziative scientifiche ad essa attinenti o alla didattica integrativa da lui svolta.
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Ogni dottorando avrà cura di annotare tutte le attività collegate ai CFU da raggiungere in un apposito registro personale (annuale) delle attività didattiche, costantemente verificato dal proprio tutor (o da altro membro del curriculum) e approvato alla fine di ogni anno accademico dal Coordinatore del Dottorato. Il “Registro” può essere scaricato dal sito web del dottorato.
Il passaggio d’anno (dal primo al secondo e dal secondo al terzo) di ciascun dottorando avviene in seguito all’esposizione dello stato di avanzamento delle sue ricerche, nel corso di incontri seminariali programmati annualmente nell’ambito di ogni curriculum, alla presenza dei dottorandi di tutti i cicli del curriculum suddetto e dei rispettivi tutores.
Attraverso i fondi per la mobilità a loro dedicati, i dottorandi sono incentivati a recarsi all’estero sia per svolgere ricerche in archivi, biblioteche e/o altre istituzioni, sia per seguire convegni e seminari attinenti al proprio lavoro di tesi.
Ogni curriculum organizza e gestisce in autonomia la propria offerta formativa, indicata nelle rispettive pagine del sito web. Le iniziative inter-curricolari valgono per tutti i curricula in esse coinvolte.
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Ulteriori opportunità formative e di valorizzazione della ricerca
- Competenze linguistiche: ai dottorandi che non siano in possesso di competenze linguistiche adeguate, vengono richiesti specifici programmi di perfezionamento (con particolare riferimento alla lingua inglese) con la possibilità di usufruire dei corsi offerti dal Centro Linguistico di Ateneo.
- Competenze informatiche: riguardo a eventuali carenze nell’ambito delle abilità informatiche, i dottorandi possono avvalersi dei laboratori dell’Ateneo e delle strutture operative e scientifiche degli istituti di ricerca con i quali il Dottorato collabora.
- Gestione della ricerca: nella formazione sono compresi anche aspetti specifici relativi non solo alla pianificazione di una ricerca (accesso alle fonti e loro archiviazione e contestualizzazione), ma anche riguardo alle indagini sul campo e ai loro risvolti più pratici (logistica, organizzazione etc.). Il Dottorato conta anche sulla collaborazione del personale del Dipartimento preposto alla gestione finanziaria dei progetti di ricerca, per la formazione sulla ricerca di finanziamenti.
- Valorizzazione dei risultati della ricerca: contando il Dottorato su solidi rapporti con università e istituti di ricerca (nazionali e internazionali) di riconosciuto prestigio, la valorizzazione dei risultati della ricerca dei dottorandi passa, in primo luogo, attraverso la promozione della loro partecipazione a seminari e convegni (con relazioni e comunicazioni). I singoli curricula favoriscono inoltre la pubblicazione, da parte dei dottorandi migliori, di articoli su riviste scientifiche di particolare rilevanza nell’ambito delle rispettive comunità scientifiche di riferimento, con particolare riferimento a quelle di Classe A-ANVUR o a quelle indicizzate in Scopus e/o in WoS-Clarivate.
- Didattica “intersettoriale”: le convenzioni che il Dottorato ha stipulato con enti di ricerca e imprese (indicate nelle sezioni dei singoli curricula del sito web) consentono di offrire ai dottorandi una didattica particolarmente originale e non sempre disponibile in un ambito accademico di area umanistica; in questo modo è possibile arricchire la didattica curricolare con le esperienze dirette degli studiosi e degli imprenditori coinvolti nei cicli seminariali.